Monterosso Almo

Piccolo Eden di Montagna

COMUNE DI MONTEROSSO ALMO

Provincia di Ragusa

ALTITUDINE

m. 691 s.l.m.

ABITANTI

2753

PATRONO

San Giovanni Battista, I Domenica di Settembre

Maria Santissima Addolorata, III Domenica di Settembre

INFO TURISMO

Comune, Piazza San Giovanni 10 - Tel: 0932 970261 - 0932 970262

Lo spirito del Luogo

Monterosso Almo, immerso tra le dolci alture della provincia di Ragusa, è un piccolo tesoro della Sicilia. Situato a soli 28 chilometri da Ragusa, questo borgo intimo e tranquillo si erge vicino a Monte Lauro, il punto più alto degli Iblei. Qui, il tempo sembra rallentare, accarezzato dai venti montani e avvolto in un paesaggio che invita alla riflessione. Monterosso Almo offre un angolo di pace e autenticità, lontano dalle luci delle grandi città, ma facilmente raggiungibile. Un luogo dove ogni pietra e respiro raccontano storie di un tempo antico, sotto il sole dorato della Sicilia.

Monterosso Almo ha radici antiche, risalenti a epoche in cui il tempo sembrava giovane. Le necropoli di Calaforno e Monte Casasia rivelano l’antico insediamento delle popolazioni sicule, mentre l’ipogeo di Calaforno, rifugio per cristiani perseguitati, testimonia la lunga storia del luogo.

Nel 1168, il borgo, allora noto come Monte Jahalmo, passò sotto il controllo di Goffredo, figlio del Conte Ruggero, e successivamente sotto la Contea di Modica, cambiando nome in Monterosso. Dopo un periodo di declino sotto Bernardo Cabrera, Monterosso fu ricomprato nel 1508 dagli eredi dei Cabrera, che costruirono due castelli.

Il 1693 portò distruzione con un devastante terremoto, che causò la morte di circa 200 persone e la rovina di molti edifici. Solo alcuni ruderi, come la cappella di Sant’Antonio e il Mulino Vecchio, rimasero. Monterosso fu ricostruito con determinazione, risorgendo dalle ceneri e conservando il suo fascino unico, immerso nelle dolci alture dei Monti Iblei.

Monterosso Almo, borgo incastonato sui Monti Iblei, protegge il suo antico cuore con cura, respingendo l’avanzata del cemento e celebrando il restauro.

La Piazza San Giovanni, o “u chianu”, si svela come un abbraccio naturale, seguita dalle curve della montagna. La chiesa di San Giovanni Battista, con la sua facciata barocca a tre ordini, offre uno spettacolo scenografico. Al suo interno, gli stucchi di Carmelo Fantauzzo e preziosi oggetti sacri raccontano la storia religiosa del luogo.

Attorno alla piazza, si ergono il secentesco Palazzo dei Baroni Noto e altri edifici ottocenteschi e neoclassici, tra cui il Palazzo Cocuzza e la chiesa di Sant’Anna, espressione del barocco sobrio.

Scendendo lungo Corso Umberto I, si arriva alla fontana dell’“Affacciata”, testimone di tempi passati. Salendo verso piazza della Rimembranza e via Pagano, si esplorano i vicoletti e le case modeste dei contadini, mentre scendendo verso piazza San Giovanni, si trovano i palazzi nobiliari come il Palazzo Burgio e la Casa Palazzata Barone.

Infine, piazza Sant’Antonio ospita due chiese storiche: la Chiesa Madre, ricostruita dopo il terremoto del 1693 con una facciata neogotica, e la Chiesa di Sant’Antonio Abate, con il suo portale tardo barocco e una pala del 1525. Accanto, il ponte medievale offre accesso al quartiere della Cava, custode di un passato incantato.

Piaceri e Sapori

Le terre attorno a Monterosso Almo offrono un mix di storia e natura che invita a esplorare. Passeggiate, escursioni e trekking svelano segreti antichi in paesaggi incantevoli.

Valle dei Mulini e Monte Casasia offrono scenari mozzafiato dove natura e storia si intrecciano. Le Grotte dei Santi, antichi cimiteri cristiani trasformati in abitazioni, raccontano storie di fede e resistenza. L’ipogeo di Calaforno, con le sue 35 camerette scavate nel calcare, e il selvaggio Monte Casasia sono gemme archeologiche.

La contrada di Calaforno, rimboschita e immersa nella natura, presenta la valle di Canalazzi, un angolo verde con un antico mulino ad acqua e un parco attrezzato per merende all’aperto. Nella Valle del Fiume Amerillo, i mulini ad acqua e il profumo del timo selvatico evocano un’atmosfera agreste e serena.

Dai 836 metri del Monte Casasia, i panorami mozzafiato abbracciano pascoli, masserie e il lago di Licodia, un’oasi di freschezza. Monte Lauro, il punto più alto degli Iblei, offre un paesaggio arido e affascinante, dove la bellezza della Sicilia si svela in un equilibrio perfetto tra luce e ombra.

Museo Civico, piazza San Giovanni: reperti archeologici della necropoli di Monte Casasia (VI sec. a.C.), collezioni ornitologica e naturalistica.

Domenica delle Palme,

domenica prima di Pasqua: benedizione delle palme e processione per le strade del paese con un bambino in groppa a un asino, in memoria dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme.

Sagra dei Cavatieddi Monterossani,
terzo sabato dopo Pasqua.

Sagra della cicerchia e del cinghiale,
sabato di carnevale.

Sagra dello scaccione,
nel periodo estivo.

Sagra del Pane,
agosto: i vari forni del paese fanno a gara per offrire ai visitatori il pane migliore, da accompagnare con un bicchiere di vino.

Festa di San Giovanni,
prima domenica di settembre: nota dal 1559, la spettacolare festa richiama emigrati e turisti che assistono alle due processioni e ai riti di uscita e rientro nella chiesa di San Giovanni del simulacro del santo portato a spalla sulla “vara” e accompagnato dai fedeli con grossi ceri gialli in mano; la sera, cibo per tutti e fuochi d’artificio.

Festa di Maria Santissima Addolorata,
terza domenica di settembre.

Presepe Vivente,
25 dicembre – 6 gennaio: uno dei più emozionanti presepi viventi della Sicilia, ambientato nei vicoletti del quartiere Matrice, dove sono messi in scena gli antichi mestieri e rivivono odori, rumori, suggestioni dei tempi passati.

Monterosso Almo è un angolo di Sicilia dove tradizione culinaria e cultura si fondono in un’esperienza gastronomica unica.

La sagra dei cavatieddi, che si tiene il terzo sabato dopo Pasqua, celebra la pasta fatta in casa, condita con sugo ricco e saporito. Accanto ai cavatieddi, si gustano carne di cinghiale, agnello, maiale e farsumgru, una salsiccia preparata secondo ricette tramandate.

Il pane di Monterosso, fragrante e arricchito con olio, sale e formaggio, è una vera delizia, spesso modellato artisticamente per le feste. Le focacce (mpanate), u scacciuni e i biscotti tradizionali completano l’offerta gastronomica.

In autunno, funghi e cicerchia (un legume antico) arricchiscono i piatti locali, rendendo la cucina di Monterosso Almo un viaggio sensoriale attraverso sapori, storia e passione.

Ristorazione

* TENUTA RIZZARELLO - AGRITURISMO

* AL BORGO - TRATTORIA TRADIZIONALE

* CLOVER CLUB - PIZZERIA (Specialità Scacciuni e Funghi)

Galleria